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Giurisprudenza commentata |
La sostanza prevale sulla forma: spetta anche in caso di mancato assolvimento degli oneri formali
CTP Palermo
Il diritto alla detrazione Iva non può essere negato qualora il contribuente, anche in assenza di dichiarazione annuale per il periodo di maturazione, dimostri che si sia trattato di acquisti fatti da un soggetto passivo d'imposta assoggettato ad Iva e finalizzati ad operazioni imponibili.
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L'abrogazione di una norma di interpretazione autentica non ha effetto retroattivo
Corte cost.,
È infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 10, commi 6 e 7, D.L. n. 113/2016, sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 53 Cost., dalla CTP Roma: i due commi, rispettivamente abrogando la norma, entrata in vigore dal 15 agosto 2015, che interpretava la disposizione concernente la soggettività passiva della tassa automobilistica, individuandola esclusivamente in capo all'utilizzatore del veicolo concesso in locazione finanziaria, e introducendo contestualmente analoga previsione...
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Operazioni soggettivamente inesistenti: legittimo il recupero dell’Iva anche in caso di ricettazione
Cass. civ.
In tema di operazioni soggettivamente inesistenti, l’amministrazione finanziaria può negare la detrazione Iva anche se il contribuente è accusato di ricettazione, ovvero di un reato non rientrante nel novero di quelli tributari.
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Notifiche di atti processuali a mezzo di poste private: sono nulle (e quindi sanabili) ma non inesistenti
Comunicazioni e notificazioniIn tema di notificazione degli atti processuali, posto che nel quadro giuridico novellato dalla direttiva n. 2008/6/CE dell’Unione è prevista la possibilità, per tutti gli operatori postali di notificare atti giudiziari, a meno che lo Stato non dimostri una giustificazione oggettiva ostativa, è nulla (e come tale sanabile) - e non inesistente – la notificazione dell’atto giudiziario eseguita dall’operatore di posta privata senza il relativo titolo abilitativo nel periodo intercorrente fra l’entrata in vigore della suddetta direttiva e il regime introdotto dalla L. n. 124/2017.
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Il diritto all’esenzione Ici per immobili con destinazione non commerciale
Cass. civ.
Il diritto all' esenzione Ici trova applicazione in presenza di immobili destinati allo svolgimento di attività che perseguano fini istituzionali, purché siano svolte con modalità non commerciali.
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Il diniego alla transazione fiscale è impugnabile avanti al giudice tributario
CTP Milano,
Il provvedimento con il quale l’Agenzia delle Entrate esprime il proprio diniego ad una proposta di transazione fiscale in ambito di procedura di concordato preventivo è impugnabile avanti alla Commissione tributaria, quale atto amministrativo avente ad oggetto profili che attengono all’obbligazione tributaria.
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Giurisdizione contabile nel conflitto fra Ente locale ed Agente della riscossione
Cass. Civ., Sez. Unite
La recente Cass. Civ. Sez. Unite, 28 febbraio 2020, n. 5595 ritorna sul tema della giurisdizione della Corte dei Conti nel conflitto fra Agente della riscossione ed Ente locale titolare del potere impositivo. La Suprema Corte esamina il caso concreto del Comune di Ciampino, ente locale che con ricorso proposto ai sensi del R.D. n. 1038 del 1933, art. 58 innanzi alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Regione Lazio, aveva chiesto la condanna di Equitalia Sud S.p.A. al risarcimento del danno per l'importo di euro 11.898.890,12, per avere omesso, parzialmente, di procedere alla riscossione di tributi, non adempiendo ad una convenzione che risultava stipulata il 10 luglio 2008.
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Locali di una Onlus adibiti a scuola materna e comunità alloggio minori: l’esenzione Imu spetta anche se gli utenti pagano una retta “simbolica”
CTP Caltanissetta
Il diritto all’esenzione Imu previsto per le Onlus dall’art. 7 lettera i) del d.lgs. 594 del 1992 è subordinato al possesso di due requisiti concorrenti: il primo “soggettivo” ...
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Antieconomicità, incongruenza tra costi e ricavi e presupposti per accertamento analitico induttivo
Cass. Civ., Sez. III,
La presenza di contabilità formalmente regolare, ma intrinsecamente inattendibile per l'antieconomicità del comportamento del contribuente, consente di desumere, in via induttiva, ai sensi dell'articolo 39, comma 1 lett. d), d.P.R.. n. 600/1973, il reddito del contribuente, anche attraverso il confronto delle incongruenze tra i ricavi, compensi e corrispettivi dichiarati, e quelli che invece sono desumibili dagli studi di settore relativi alla specifica attività svolta, incombendo sullo stesso l'onere della prova contraria.
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La ripartizione dell'onere probatorio in caso di frode IVA fondata su operazioni soggettivamente inesistenti
Cass. Civ.,
In tema di IVA, l'Amministrazione finanziaria, se contesta che la fatturazione attenga ad operazioni soggettivamente inesistenti, inserite o meno nell'ambito di una frode carosello, ha l'onere di provare non solo l'oggettiva fittizietà del fornitore, ma anche la consapevolezza del destinatario che l'operazione si inseriva in un'evasione dell'imposta, dimostrando, anche in via presuntiva, in base ad elementi oggettivi e specifici, che il contribuente era a conoscenza, o avrebbe dovuto esserlo, usando l'ordinaria diligenza in ragione della qualità professionale ricoperta, della sostanziale inesistenza del contraente.
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