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Giurisprudenza commentata su Prima casa |
Agevolazione prima casa al personale del Corpo dei Vigili del Fuoco
Cass. Civ., 15 febbraio 2022, n. 4839
L’obbligo di trasferimento della residenza anagrafica nel comune in cui si trova l’immobile oggetto della cd. agevolazione prima casa vige anche per il personale del Corpo dei Vigili del Fuoco. Non è possibile riconoscere a questi alcuna eccezione in merito, dato che il personale del Corpo dei Vigili del Fuoco non è equiparabile alle forze armate e/o alle forze di polizia di ordinamento civile e/o militare per le quali è prevista una specifica eccezione sul tema.
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Agevolazione prima casa anche per la pertinenza “non graffata”
CTR Lombardia
Il concetto di bene pertinenziale dell'immobile principale, oggetto di agevolazione cd “prima casa”, è fondato, anche ai fini fiscali, sul criterio civilistico funzionale della destinazione effettiva e concreta della cosa al servizio od ornamento di un'altra cosa. In concreto e al fine di godere della predetta agevolazione, non è necessario né che il bene sia censito unitamente all'immobile principale (non richiedendosi tale presupposto dalla normativa di riferimento) né che sia “graffato” allo stesso, essendo la “graffatura” esclusivamente un simbolo utilizzato nelle cartografie catastali per rappresentare l'unicità di un elemento catastale nonostante la pluralità di mappali o di subalterni. Così si pronuncia la Commissione tributaria regionale per la Lombardia nella sentenza n. 64 dell'11 gennaio 2022.
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Perde le agevolazioni 'prima casa' chi non trasferisce la residenza anche se vi svolge l’attività lavorativa
Cass. civ., sez. trib.
Perde le agevolazioni sulla prima casa chi, dopo la cessione infraquinquennale, riacquista l’immobile senza prendere la residenza anche se il cespite è ubicato nel Comune dove il contribuente svolge la sua attività lavorativa. È quanto affermato dalla Cassazione che, con l’ordinanza n. 18939 del 5 luglio 2021, ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate.
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Agevolazioni prima casa: in caso di riacquisto infrannuale, basta la registrazione tempestiva dell’atto per non incorrere in decadenza
Cass. civ., sez. trib.,
In tema di benefici cd. "prima casa", in caso di rivendita dell'immobile acquistato con imposta agevolata, la tempestiva registrazione della scrittura privata di compravendita - entro l’anno dall’alienazione del primo - di altro immobile da destinare ad abitazione principale conferisce certezza alla data di acquisto della nuova proprietà, senza che sia richiesta, altresì, la formalità della trascrizione dell’atto nei registri immobiliari affinché il contribuente non incorra nella decadenza comminata alla nota II-bis dall’art. 1, comma 4, della Tariffa, parte Prima, allegata al d.P.R. n. 131/1986, in quanto già con la stipula del contratto si produce l'effetto traslativo della proprietà.
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Agevolazione “prima casa” e abitazione di lusso
Cass. Civ., sez. VI-T
La Cassazione ha deciso riguardo un caso di agevolazione prima casa e abitazione di lusso. In particolare è stato riconosciuto che, in alcuni casi, è tuttora corretto, ai fini dell’imposta di registro, identificare gli immobili non di lusso non esclusivamente in base al classamento catastale degli stessi, ma anche rifacendosi ad alcuni parametri previsti dal DM 2 agosto 1969. Nel caso di specie, infatti, è stato considerato “abitazione di lusso” l’immobile situato in un’area di particolare prestigio e idonea di per sé a qualificare lo stesso come “di lusso”, facendo così venir meno i benefici fiscali per l’acquisto della cosiddetta “prima casa”.
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Ai fini delle agevolazioni prima casa rileva l'unione effettiva tra immobili contigui e non la loro fusione catastale
Prima casaDovendosi ricondurre al novero delle agevolazioni previste per l'acquisto della prima casa di abitazione la fattispecie dell'«accorpamento» di unità immobiliari finitime, il termine triennale di decadenza, corrispondente a quello concesso all'ufficio per l'esercizio dei poteri di accertamento, è rispettato se il contribuente realizza l'effettiva unificazione di dette unità immobiliari, non essendo necessario che, entro lo stesso termine, si sia provveduto anche all'accatastamento dell'unica unità abitativa così realizzata.
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Trasferimenti di immobili compresi in piani particolareggiati: sì alle agevolazioni se il contribuente non ha edificato per forza maggiore o factum principis
Cass. Civ, Sez. Unite
In tema di agevolazioni tributarie sui trasferimenti di immobili compresi in piani particolareggiati, i benefici accordati dall’art. 33, comma 3, della L. n. 388/2000 (nel testo applicabile ratione temporis) sulle imposte di registro (aliquota dell’1%) ipotecaria e catastale (in misura fissa), si applicano anche se l’edificazione non sia realizzata entro cinque anni dal trasferimento, sempreché ciò non derivi da un comportamento ascrivibile (direttamente o indirettamente) all’acquirente, tempestivamente attivatosi, ma da una causa esterna, sopravvenuta, imprevedibile ed inevitabile, malgrado l’adozione di tutte le precauzioni del caso, tale da configurare situazioni di forza maggiore ovvero di factum principis, ciò rendendo inesigibile, secondo un principio generale immanente nell’ordinamento, il comportamento richiesto dalla norma agevolativa nel termine ivi previsto.
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Reati tributari: ammesso il sequestro dell'abitazione a titolo principale del contribuente infedele
Cass. pen.
Il limite alla pignorabilità fissato dal comma 1, lettera a), dell'art. 76 d.P.R. n. 602 del 1973 si riferisce solo alle espropriazioni da parte del Fisco e non a quelle promosse da altre categorie di creditori ed inoltre non riguarda la "prima casa", ma "l'unico immobile di proprietà del debitore
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L'esenzione ICI per l'abitazione principale non si applica agli immobili delle società semplici direttamente utilizzati dai soci
Cass. Civ., sez. trib.
Il beneficio dell'esenzione "prima casa" di cui all'art. 1 del D.L. 27 maggio 2008, n. 93 e successive modificazioni - secondo il quale, a decorrere dall'anno 2008, è esclusa dall'imposta comunale sugli immobili di cui al D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504 l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale dal soggetto passivo che ne sia anche proprietario - non si applica agli immobili intestati alle società semplici, neppure allorquando detti immobili siano utilizzati come abitazioni dai soci delle società medesime.
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Il beneficio prima casa non è collegato alla superficie abitabile, bensì a quella utile
Cass. civ. Sez. trib.
Ciò che assume rilievo ai fini dell'agevolazione cd. prima casa, è la nozione di superficie utile complessiva, per la quale, premesso che viene in rilievo la sola utilizzabilità e non anche l'effettiva abitabilità degli ambienti, detta superficie deve essere determinata escludendo dalla estensione globale riportata nell'atto di acquisto sottoposto all'imposta, quella di balconi, terrazze, cantine, soffitte, scale e del posto macchina.
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