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Giurisprudenza commentata su Operazioni con l’estero |
La Cassazione torna ancora sulla lista Falciani
Cass. Civ.,
Il diritto interno, sia in materia di imposte dirette che in tema di imposta sul valore aggiunto, consente che gli accertamenti fiscali si svolgano con l'utilizzo di elementi comunque acquisiti, e quindi anche con prove atipiche, quali le “liste” provenienti dalla collaborazione internazionale, o con dati acquisiti con forme diverse da quelle regolamentate.
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Somme detenute all'estero da giustificare e cd. “Lista Falciani”
Cass. Civ.,16 settembre 2021, n. 25034
L'attività di accertamento fiscale può essere svolta dall'amministrazione finanziaria utilizzando elementi comunque acquisiti, non essendo necessario che gli indizi siano plurimi, in quanto anche un unico indizio, se dotato dei requisiti di gravità e di precisione, può fondare una legittima ripresa a tassazione. Gli elementi raccolti a carico del contribuente dai militari della GdF senza il rispetto delle formalità di garanzia difensiva previste per il procedimento penale sono inutilizzabili solo in ambito penale, restando pienamente utilizzabili nel procedimento di accertamento fiscale. Al fine dello svolgimento dell'attività di contrasto e accertamento dell'evasione fiscale, l'amministrazione finanziaria può, in linea di principio, avvalersi di qualsiasi elemento con valore indiziario, con esclusione dei soli elementi la cui inutilizzabilità discenda da una specifica disposizione della legge tributaria o dal fatto di essere stati acquisiti in violazione di “diritti fondamentali” di rango costituzionale. La presenza di una specifica “scheda cliente” della cosiddetta “Lista Falciani” relativa al contribuente comporta il sorgere, in capo di quest'ultimo, dell'onere di giustificare gli importi indicati nella stessa. Questo è quanto emerge dalla lettura dell'ordinanza Cassazione n. 25034 del 16 settembre 2021.
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Transfer pricing interno
Operazioni con l’esteroLe transazioni tra società infragruppo residenti nel territorio nazionale, effettuate ad un prezzo diverso dal valore normale, non sono indice, di per sé, di una condotta elusiva, e non è comunque loro applicabile in via analogica la disciplina del "transfer pricing" internazionale.
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Sì alla nota di accredito per il fornitore/prestatore anche nel caso in cui il relativo credito non sia stato insinuato nella procedura fallimentare
CGUE, 11 giugno 2020
Secondo la Corte di Giustizia Europea, al fornitore/prestatore è concesso di emettere una nota di accredito anche nel caso in cui il relativo credito non sia stato insinuato nella procedura fallimentare.
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La mancata iscrizione nel VIES non pregiudica la non imponibilità dell'operazione intracomunitaria
Corte di Giustizia UE
Le Autorità fiscali dello Stato membro del cedente non possono disconoscere il regime di non imponibilità previsto per le cessioni intracomunitarie solo perché il cessionario non è iscritto nell'archivio VIES (VAT Information Exchange System), se sono soddisfatte le condizioni sostanziali tassativamente elencate nell'art. 138, par. 1, della Direttiva n. 2006/112/CE e se non si ravvisano seri indizi che lascino supporre una frode.
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L’equilibrio tra la lotta alla doppia imposizione e la tutela dei principi UE
CGUE
In tema di libera circolazione delle persone è necessario che i principi di non discriminazione e di parità di trattamento vengano interpretati in senso non ostativo rispetto ad una Convenzione contro le doppie imposizioni.
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