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Giurisprudenza commentata su Conciliazione giudiziale |
La S.C. sugli incerti “confini” del cd. giudicato implicito su questioni processuali
Cass. civ., sez. trib.
La Corte di Cassazione può rilevare d’ufficio l’inammissibilità del ricorso di primo grado, sebbene nei gradi precedenti il ricorso sia stato deciso sul merito, non formandosi su tale questione giudicato implicito in difetto di impugnazione e potendo la stessa, di conseguenza, essere fatta valere direttamente quale motivo di ricorso per Cassazione.
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Nel processo tributario il Giudice non è obbligato a nominare un interprete
Conciliazione giudizialeNel nostro ordinamento non sussiste un principio generale di presunzione di ignoranza della lingua italiana nei confronti dei cittadini stranieri. Ne consegue che rispetto agli atti stragiudiziali – quali i processi verbali di constatazione e gli avvisi di accertamento – gli stessi Cittadini stranieri hanno facoltà di farsi assistere, a proprie spese, da un interprete e farsi tradurre i relativi atti. Nel processo tributario non trova applicazione l'art. 122 c.p.c. il quale dispone che il Giudice possa nominare un interprete.
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Conciliazione giudiziale: il carattere novativo riverbera i suoi effetti anche sull'istanza di misure cautelari
Cass. civ.
Con la sentenza in commento i Supremi Giudici della sezione tributaria hanno confermato l'orientamento che riconosce alla conciliazione giudiziale natura novativa e non quella di atto a formazione progressiva e procedimentalizzata. Di seguito l'Autrice chiarisce la disciplina (riformulata dall'art. 9, comma 1 lett. s), t) del D.Lgs. n. 156/2015) oltre ad approfondire alcuni punti di rilievo della sentenza in commento.
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