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News su Accertamento induttivo |
Valido l'accertamento induttivo per i ricavi in nero inferiori all’1% del fatturato
Cass. Civ., sez. trib.
L'ipotesi di maggiori ricavi non dichiarati dall’impresa commerciale può fondarsi anche su una sola presunzione semplice, purché grave e precisa tanto da giustificare l' accertamento induttivo dei redditi.
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Impresa prossima al fallimento: errato applicare l’accertamento induttivo
Cass. civ., sez. trib.
Se l’Agenzia delle Entrate applica l’accertamento induttivo ad una impresa prossima al fallimento, utilizzando standard di redditività di una impresa sana, agisce in maniera opposta ai dettami costituzionali (art. 3 Cost.). Lo afferma la Corte di Cassazione con l’ordinanza del 16 maggio 2019, n. 13161.
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Impossibile applicare il cosiddetto “tazzinometro” sul caffè venduto nel bar dell’albergo
Cass. sez. trib.
La Cassazione, con l’ordinanza 27612/2018, afferma che è impossibile, fatture alla mano, applicare il cosiddetto “tazzinometro” sul caffè del bar del complesso alberghiero.
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La perizia dell'immobile eseguita per la ristrutturazione può essere alla base dell’accertamento induttivo
Cass. civ.
Con la sentenza del 12 ottobre 2018 n. 25476, i giudici della Corte di Cassazione hanno affermato che la perizia sull’immobile eseguita per la ristrutturazione può essere alla base dell’accertamento induttivo nei confronti dell’immobiliare che ha venduto l’appartamento.
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È legittimo l'accertamento induttivo se il contribuente risponde in modo ambiguo al questionario
Cass. civ.,
Se il contribuente risponde in modo ambiguo al questionario delle Entrate, è legittimo l’accertamento induttivo a suo carico. Lo conferma la Corte di Cassazione con la sentenza del 7 settembre 2018 n. 21823.
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È nullo l’accertamento induttivo se il destinatario è un artigiano che lavora in un piccolo centro abitato
Cass. civ., 24 maggio 2018 n. 12949
L’accertamento induttivo fondato sulla condotta antieconomica può essere annullato, se il destinatario è un artigiano che lavora in un piccolo centro abitato. È questo l’esito dell’ordinanza del 24 maggio 2018 n. 12949.
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Qualità e quantità della merce non specificata: la documentazione può essere utilizzata dal Fisco
Cass. civ., sez. trib.
La documentazione extracontabile rinvenuta dalla Guardia di Finanza è utilizzabile dal Fisco anche se nei documenti non è indicata la qualità e la quantità della merce. Così si è espressa la Corte di Cassazione.
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Accertamento analitico e ricavi non contabilizzati
Cass. civ., sez. trib., 05 luglio 2017, n. 16531
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 16531/2017, ha ricordato il principio di diritto più volte espresso dai Supremi Giudici secondo il quale sia in tema di accertamento delle imposte sui redditi che di accertamento ai fini IVA, la presenza di scritture contabili formalmente corrette non esclude la legittimità dell'accertamento analitico-induttivo del reddito d'impresa, sempre che la stessa contabilità possa considerarsi complessivamente e sostanzialmente inattendibile.
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Valido l'accertamento induttivo basato sui brogliacci
Cass. civ., sez. trib., 28 giugno 2017, n. 16060
Con la sentenza n. 16060/2017 i Giudici della Corte hanno ricordato che in sede di accertamento tributario la "contabilità in nero" costituita da promemoria e annotazioni dell’imprenditore, relativi all’attività svolta, costituiscono un valido elemento sulla base del quale poter fondare la pretesa fiscale.
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Se le fatture sono incomplete, la legittimità dell’accertamento induttivo non è automatica
Cass. civ. 18 gennaio 2017, n. 1119
Con la sentenza n. 1119/2017, i Giudici della Corte di Cassazione confermano che l’incompletezza delle fatture non determina automaticamente la legittimità dell’accertamento induttivo.
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